Amata solitudine

in Franco Battiato, L’imboscata, 1996
(testo di Manlio Sgalambro, musica di Franco Battiato)

A quel tempo tu stavi sicura di te, della tua
logica,
guidando e parlando ininterrottamente…
ed io, che già non ti ascoltavo più (come
ipnotizzato),
seguivo gli occhi che seguivano i colori,
i raggi elettrici della città.
Chissà cos’è quel moto che ci unisce e ci
divide,
e quel parlare inutilmente delle nostre
incomprensioni,
per certi passeggeri malumori.

Amata solitudine,
isola benedetta.

A quel tempo di te, amavo il tuo pensiero
logico
e quella linea perfetta del baciare,
la simmetria delle tue carezze:
vivificato dal chiarore vibrante di sapore:
scintilla di una mente universale.
Ero in te come un argomento del tuo amore
sillogistico,
conclusione di un ragionamento.
Ma mi piaceva essere così,
avviluppato dai tuoi sensi artificiali.
Ora sono come fluttuante…

Amata solitudine,
isola benedetta.

Così è finita, mi stacco da te, da solo
continuo il viaggio.
Rivedo daccapo il cielo colorato di sole, di
nuovo vivo.

The light comes over the night,
I open my eyes without you.

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